Dalla pianta del caffè, più precisamente dalla bucce essiccate delle ciliegie che contengono il chicco, si estrae una bevanda - già conosciuta in Yemen secoli fa con il nome di Quishar - consumata in centro America, chiamata Cascara, che in spagnolo significa appunto “buccia”.
La Cascara si ottiene quindi dal processo di trasformazione della drupa in chicco di caffè: una volta spolpato il chicco quello che resta viene fatto essicare per 25-30 giorni e poi utilizzato per produrre appunto la cascara.
Il sapore è dolce, intenso, non ha nulla a che vedere con il sapore del caffè, ma al contrario ricorda frutti rossi e rosa canina. La Cascara contiene anche una piccola percentuale di caffeina: circa 22 mg per una tazza.
Questo infuso contribuisce a rinforzare il sistema immunitario, è antinfiammatorio, stimolante e allevia lo stress. Contiene ferro e potassio, minerali e antiossidanti. In Bolivia viene consumato caldo, dolcificato con miele e aromatizzato con zenzero. È ottimo anche freddo, può essere utilizzato anche come ingrediente per cocktails.
Questa Cascara in particolare proviene da una piantagione brasiliana a coltivazione organica situata a 1.200 metri e il raccolto avviene tra aprile e settembre.
Suggerimento di preparazione: 12-14 grammi in 200 ml di acqua a 100°C, in infusione per almeno 5 minuti (maggiore è il tempo di infusione, più intenso sarà l’aroma).
Origine: Brasile