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Informazioni sul Tè    La Storia del Tè    Il tè ai giorni nostri

Ai giorni nostri

Il tè nelle sue diverse qualità e miscele è la bevanda più consumata al mondo. I paesi maggiori produttori di tè sono Cina, Taiwan, Giappone, India, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan, Kenia, Malesia, Indonesia, Vietnam, Argentina e alcune zone del Sud America. Le aree di coltivazione sono quelle compresse tra latitidine 40° nord e latitudine 30° sud in Africa.

set da tè indianoIn India si usa arricchire il tè con spezie e aromi, come cardamomo, pepe, chiodi garofano, noce moscata. Secondo la tradizione il tè chay si prepara mettendo nell’acqua calda un po’ di zenzero fresco, il tè e lo zucchero e aggiungendo infine il latte. In altre zone dell’India il tè viene aromatizzato con scorze di arancia o limone, oppure, nelle zone ad altitudini più elevate, con rum.

preparazione tè in TibetIn Tibet il tè viene preparato ancora come secoli fa, cioè facendo bollire le foglie di tè nero in acqua bollente con il cardamomo e aggiungendo poi burro rancido e di latte di yak.

In Cina il tè viene consumato in alte quantità, seguendo ancora oggi un antico rituale, secondo regole stabilite: la temperatura varia a seconda del tipo di tè, vicino all’ebollizione se si tratta di tè nero, intorno agli 80-85°C per tè fermentati e a 70°C per i tè verdi.

Cha-no-yo rituale giapponese del tèIn Giappone la cerimonia del tè viene chiamata Cha No Yu: anche qui, come per la Cina, la preparazione del tè è considerato un momento importante: nel paese sono molte le scuole del tè, desinate soprattutto alle donne. L’acqua viene fatta bollire in una teiera di ferro; in ogni tazzina di ceramica viene versato un cucchiaino di tè verde in polvere; viene poi versata l’acqua e mescolato il tutto con un frustino di bambù. Quando compare una leggera schiuma il tè può essere servito.

Gli arabi insaporiscono il tè con foglie di menta fresca e lo servono in bicchieri anziché nelle tazze. Molto complesso anche il rituale del tè dei Tuareg, gli uomini blu del Sahara: secondo tradizione vengono consumati tre tè alla menta diversi, uno di seguito all’altro. Si passa dal primo tè, forte e amaro (come la morte), servito alzando la teiera, così che si formi un po’ di schiuma nella tazza, al secondo tè per il quale viene aggiunta altra acqua bollente nella teiera e altre foglie di menta per un risultato più dolce (la vita), per finire con un tè molto più zuccherato e leggero (l’amore). Questa complessa cerimonia richiede circa 2-3 ore.

In Inghilterra è molto elevato il consumo di tè diversi in diversi momenti della giornata: i tè aromatizzati vengono consumati da soli, mentre le varietà Assam, Ceylon e Darjeeling con l’aggiunta di zucchero e latte.

Gli Irlandesi (4 chili di consumo di tè procapite all’anno) sostituiscono il latte con la panna, più nutriente.

samovarAnche in Russia il consumo di tè è alto, soprattutto per la varietà Assam, servito forte, spillando l’acqua bollente dal samovar, una sorta di grande bollitore con due teiere, una più grande per l’acqua calda e una più piccola per l’infuso.

In Francia e in Germania il consumo di tè negli ultimi anni è cresciuto molto: le varietà preferite sono il Darjeeling, l’Assam e soprattutto il tè nero affumicato, il Lapsang Souchong.




colazione con tèIn Italia il consumo di tè è ancora tra i più bassi in Europa (75 grammi procapite), anche se l’interesse per questa bevanda è in costante aumento anche grazie alle ormai dimostrate proprietà benefiche per la salute.

L’uso del piattino venne introdotto dalla figlia dell’imperatore Tè Tsung che non sapeva come porgere al padre la tazzina con il tè preparato per lui senza scottarsi: dopo vari tentativi fece stampare nel centro del piattino un bordo circolare per contenere il fondo della ciotola ed evitare così che la tazza potesse scivolare.
 
Il giapponese Maestro del Tè Okakura nel suo libro “Il libro del Tè” spiega che la filosofia del tè non è un banale estetismo perché essa ci aiuta a esprimere, con l’etica e la religione, il nostro modo di vedere l’uomo e la natura.
 
Nella cerimonia giapponese nella sala da tè si vuole creare un’idea di raccoglimento e di semplicità. Chiusa su tutti e quattro i lati, rappresenta uno spazio isolato e recluso molto suggestivo. La vera realtà della stanza è il vuoto che permette libertà di movimento, sia in senso spirituale che fisico.
 
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